venerdì 11 gennaio 2008

Logiche conseguenze (?)

Era prevedibile. Per lo meno se si crede ai detti. Esatto, sto parlando di quanto abbiamo cominciato bene il 2008. Mi spiego.
Il 7 gennaio era il nostro anniversario. Avevamo deciso di uscire a cena e pensavamo di optare per un ristorante etnico o comunque straniero. Qualche giorno prima ho fatto qualche ricerca su internet e ho trovato un ristorante tex-mex (la nostra passione) a Quarto. Quarto dei Mille, da dove è partito Garibaldi. Ci siamo segnati indirizzo e numero di telefono ed eravamo bei soddisfatti!
Per andare a Quarto da Sampierdarena conviene prendere il treno, ci mette una ventina di minuti ma non c'è sempre. Ci siamo organizzati, abbiamo segnato tutti gli orari.
Al lunedì pomeriggio telefoniamo, sono aperti e prenotiamo per due. Usciamo verso le 6.30, andiamo a prendere il treno, arriviamo a Quarto. Stranamente un colpo di fortuna: trovo una filiale della mia banca, finalmente posso ritirare gratis, per la prima volta da quando sto a Genova. Proseguiamo per via Quarto (che fantasia!), il ristorante dovrebbe essere al numero 14/a. Via Quarto costeggia il mare e logicamente i numeri civici pari sono dalla parte del mare, dove c'è una costruzione ogni 2 km. Passeggiando, tanto eravamo parecchio in anticipo, ci imbattiamo in una braceria argentina, la dobbiamo provare ci diciamo. Dopo venti minuti di passeggio raggiungiamo il 14/a. L'Albikokka. Cosa?? Ma che albikokka e albikokka, noi cerchiamo il Dixieland Cafè! Forse mi sono sbagliata, sarà al 14/b. Se c'è un 14/a ci sarà anche un 14/b. Proseguiamo la nostra passeggiata, che nel frattempo si stava trasformando in una maratona, ma non intravediamo nessun 14/b. Siamo arrivati fino a Quinto. Lì Via Quarto cambia nome. Qualcosa non quadra. Telefoniamo al ristorante (ore 19.50, avevamo prenotato per le 20) per chiedere conferme sulla via. Parla Giuse. -Scusi ma in che via siete? -Via della Cella -Ma è a Quarto? -No, a Sampierdarena! Cosa?!? Ci siamo fatti 20 minuti di treno e tre quarti d'ora a piedi per andare in un posto che in realtà e nella via parallela alla nostra?? Si. Merd.
Vabbè, pensiamo positivo. Annulliamo la prenotazione, giriamo i tacchi e ci dirigiamo verso la braceria argentina. Dopotutto non è male come seconda scelta. Un altra mezzora di cammino, a passo svelto stavolta, e arriviamo alla braceria. Chiusa. Che palle!
Che si fa? Decidiamo di tornare in centro e andare da Nabil, il ristorante palestinese in cui eravamo già stati. Il primo treno è 15 minuti dopo. Aspettiamo. Scendiamo a Brignole, siccome siamo stanchi e affamati prendiamo l'autobus per arrivare in Piazza De Ferrari e ci infiliamo nel vicolo. Arriviamo davanti a Nabil. O almeno a quello che ne resta. Non bastava che fosse chiuso per rovinarmi ulteriormente la serata. No. Doveva essere proprio smantellato. Hanno tolto il menù fuori e l'insegna. Nabil non esiste più. Sgrunt!
Ormai il morale era a terra e la voglia di tornare a casa era tanta, ma la fame ha avuto la meglio.
Decidiamo di provare con il pub/ristorante Britannia. Il mangiare non è un granchè ma almeno il clima è carino. Aperto! Alleluja!
Dopo un "lauto" pasto a base di salsiccia e patate e dopo aver bevuto qualcosa, torniamo finalmente a casa.
Il giorno dopo, in preda alla noia più totale, prendo in mano le pagine gialle e leggo tutti gli indirizzi dei ristoranti di Genova. Dixieland Cafè, via Quarto 14/a. Non è vero, c'è l'Albikokka lì! Che l'abbiano già chiuso?! Ma noi chi cacchio abbiamo chiamato? Il ristorante appena sotto, Du Uang (credo) in via della Cella.
La domanda sorge spontanea: è un coglione chi l'ha copiato sul sito internet o sono cogliona io che ho copiato il numero sbagliato? A me non sembra di aver letto di ristoranti che si chiamassero Du Uang sul sito, ma potrei sbagliarmi.
Fatto sta che se andiamo avanti in questo modo la prossima cosa che cerco su internet sarà un viaggio organizzato per Lourdes.
E minimo finisco a Nizza.

martedì 1 gennaio 2008

Guerra di logoramento

Buon anno!
Come sono andati i vostri festeggiamenti? I miei non tanto bene. Altrimenti non ne scriverei, obv. La prima parte della serata è andata piuttosto bene. Abbiamo mangiato un'ottima cena preparata dalla sottoscritta e siamo usciti, verso le 22.30, con meta il Porto Antico. Mica per la Nannini, intendiamoci.
Abbiamo fatto un giretto nella parte borghese di porto, dove sono ormeggiate tutte le barche sborone, fantasticando su quale avremmo comprato. Luce soffusa, leggera brezza tiepida, rumore dell'acqua calma in sottofondo. Ci fossero stati Lilli e il Vagabondo a mangiare spaghetti con le polpette saremmo stati in un cartone animato. Una favola.
Abbiamo deciso poi di dirigerci verso la folla. L'avessimo mai fatto. Dopo pochi secondi ci siamo ritrovati nella Terra di Nessuno, tra due trincee. Scoppi a destra, scoppi a sinistra, razzi che fischiavano in ogni direzione! Mi sono coperta le orecchie e se avessi avuto un elmetto mi sarei sentita più a mio agio. C'è mancato poco che mi buttassi a terra e strisciassi fino alla panchina più vicina. Un delirio.
Abbiamo quindi deciso di buttarci nel mezzo della folla, non scoppieranno i petardi lì, abbiamo pensato. Ci siamo rifugiati sulle gradinate dell'improvvisata pista di pattinaggio sul ghiaccio, tra vecchi, donne e bambini. Il posto più sicuro, no? No. Non è vero. Questi Cretini, con la C maiuscola, si son messi a far esplodere i petardi(bombe a mano, più che petardi) anche in mezzo alla gente! Per non parlare di quei furbacchioni che li buttavano in mare, con la barche a qualche decina di centimetri.
Io ho sempre avuto paura dei petardi, sono stata traumatizzata da piccola da un fumogeno che mi è scoppiato vicino(e per il quale ho rimesso tutta la notte). Potete immaginarvi il mio povero cuoricino in che condizione era.
Ci siamo spostati. Siamo andati ancora più vicini al palco. Lì, in teoria, ci sarebbero dovute essere persone a cui interessava il concerto. Ci siamo sbagliati, di nuovo. Ma il clima era decisamente più tranquillo.
Abbiamo aspettato la mezzanotte lì, affacciati alla balaustra del porto, guardando il riflesso della luna nell'acqua e schivando le scintille di petardo che d'ogni tanto ci sfrecciavano vicino.
E finalmente la mezzanotte è arrivata, annunciata dal countdown del presentatore (simpatico come un impiegato delle poste) e salutata da altri e più rumorosi, manco a dirlo, petardi. Tutti con il naso al'insù, si attendevano i fuochi d'artificio. L'unica cosa rumorosa che mi piace del capodanno. Però niente. Nothing. Nada. Rien. Manco una fontanella. A parte quelli dei privati cittadini (evitabili, decisamente evitabili) non si è visto un fuocherello. Che il Comune di Genova abbia speso troppo per organizzare il concerto con la Nannini e l'altra e non gli sia rimasto un euro? Probabile. Personalmente avrei preferito il concerto di Marco&Claudio (quelli che suonano sempre alle sagre di paese) e super spettacolo pirotecnico a mezzanotte. De gustibus.
Fatto sta che, un pò delusi per la mancanza dei fuochi, decidiamo di dirigerci verso il centro. Vogliamo una cioccolata e c'è un solo posto a Genova dove fanno La Cioccolata. Ma non vi dico qual'è perchè altrimenti ci andate anche voi e non c'è più posto per noi. Ahah.
Per andare verso i vicoli avevamo due opzioni: passare in mezzo alle persone affollate di fronte al megaschermo o ripassare nella Terra di Nessuno. Scelta ovvia. Inizio ad infilarmi come un'anguilla tra le persone e avanzo lentamente. A un certo punto un'esplosione. Tutto si fa nero. Istintivamente mi rannicchio e metto le mani intorno alla testa. Per un attimo mi sono sentita persa. Nel vero senso della parola, non capivo dov'ero. Poi ho fatto mente locale. Ero in mezzo a una piazza piena di gente e una grandissima testa di cazzo ha fatto esplodere una testata nucleare. Ho la sua faccia stampata nella testa. Se lo rivedo tra i vicoli non ne esce. In quel momento ho imprecato più di un muratore bergamasco quando inciampa sul pontile. Ho pensato davvero di morire di infarto.
Ci dirigiamo quindi verso la Terra di Nessuno, che nel frattempo si era riempita di cadaveri (petardi esplosi, bottiglie rotte, carta e quant'altro). Entriamo nei vicoli, decisamente tranquilli, e raggiungiamo Piazza de Ferrari, per niente tranquilla. Ci infiliamo in via San Lorenzo, che in quel momento sembra la pista di allenamento per gli autisti di ambulanze, e raggiungiamo il nostro amato posticino. Indovinate. Era chiuso!
Chi ha fortuna a capodanno....non siamo noi.

PS: Ho visto anche una scena agghiacciante: un bambino che avrà avuto 7 anni improvvisava una molotov. E sua madre era solo dietro la porta di vetro del ristorante, e lo guardava.

venerdì 7 dicembre 2007

Sighfrid si nasce, subumani si diventa

La convivenza con quel subumano è passata da difficile a insopportabile. Non sto esagerando.
Il calo d'isteria citato nell'ultimo post è stato decisamente troppo breve. Sono più isterica che mai. Non lo sopporto più.
Sighfrid è la fastidiosità (ma si dice?) fatta a persona. Sighfrid è un soprannome. Ed è meglio del nome.
La sua vita si compone di cinque attività fondamentali: dormire, mangiare schifezze già pronte e fritte, tradurre Harry Potter, sparare cazzate e ridere. Ognuna delle suddette attività andrebbe analizzata.
E facciamolo va.
Dormire: benchè possa sembrare un'attività semplice e non degna di nota, vi sbagliate. Sighfrid si chiude a chiave in camera. Mi chiedo: ha per caso paura che lo violenti? Lo devo rassicurare. Neanche la più perversa delle perversioni mi porterebbe a stare a meno di 50 cm da lui. Nonchè a meno di un metro dalla sua camera, esce un tanfo quando tiene la porta aperta che schiferebbe anche le mosche.
Mangiare: dovete sapere che Sighfrid da solo fa quadrare i bilanci della Findus. Lo dovrei chiamare il 4saltiinpadella-man. E non varia nemmeno. Per tre giorni si nutre solo di pasta allo scoglio, poi fa tre giorni con le lasagne pronte e poi tre con la pasta all'arrabbiata e poi di nuovo la pasta allo scoglio etc. Quando cambia è perchè si è portato da casa gli involtini in umido di sua madre. Che frigge comunque. Suppongo sia convinto che l'olio caldo è l'unico modo per scaldare le pietanze. Come se tutto ciò non fosse sufficiente a fargli collassare il fegato, Sighfrid beve solamente latte. Giuro. Non l'ho mai visto bere acqua.
Tradurre: quel genio di Sighfrid passa le sue giornate a trascrivere al pc la traduzione in italiano dell'ultimo libro di Harry Potter. Non riesco davvero a capirne il motivo. Se riesci a tradurlo riesci anche a leggerlo, no? Non può semplicemente leggerlo? Che voglia venderlo sottobanco? Nel caso, avrebbe dovuto metterci un pò meno, è solo a metà e tra poco esce quello in italiano. Bah...
Sparare cazzate: questo sarà l'argomento di molti dei futuri post, credo. Sighfrid è un inventore di cazzate degne di Studio Aperto. Non siamo ancora riusciti a capire se sono tutte farina del suo sacco o se distorge informazioni lette/sentite. Faccio un breve riassunto. Sostiene fermamente che al liceo si fa latino medievale. Lui viene dal tecnologico, dove non si fa, e l'ha detto a me (che vengo dallo scientifico) al mio uomo (che viene dal classico). Si è messo a discutere di storia antica con il mio uomo e sosteneva di avere assolutamente ragione su alcune questioni. Nota bene: Sighfrid studia giurisprudenza, il mio uomo storia antica. La motivazione della sua certezza è stata l'ho letto su focus. Piccolo esempio: i romani erano tutti pedofili. Il termine pederasta gli è suonato completamente nuovo. Ieri sera abbiamo sentito al tg la notizia sul vaccino per il papilloma virus. Lo fanno fare alle ragazze che compiono 12 anni, perchè a quell'età non si hanno ancora avuto rapporti. Il suo commento è stato: non è vero, già per il fatto che hanno il ciclo e a 12 anni tutte hanno il ciclo. Due cazzate in una frase sola. Cosa c'entra il ciclo con l'attività sessuale? Chi l'ha detto che tutte a 12 anni sono sviluppate? Passiamo all'ultima attività, và, altrimenti non mi fermo più.
Ridere: può sembrare una cosa positiva, ma non la è. Sighfrid non ride, sghignazza. E' fastidiosissimo. Lo sento attraverso due porte chiuse con la tv accesa. Essendo lui mezzo sordo (secondo me) parla e ride a voce altissima. Anche la risata è fastidiosa. Non è il classico ahahah. Dice ihihih (odioso) o uhuhuh (odiosissimo). Quando proprio si sbellica dice eheheh e a quel punto ho già le mani sulle orecchie. Gli manca solo il ohohoh e poi finisce le vocali. Forse si metterà a ridere così in periodo natalizio. Il nocciolo della questione però è un altro: ride sempre. Qualunque cosa lo fa ridere. Perfino Striscia la notizia. Non so voi, ma io lo trovo patetico. Le battute sono scontate. Lui invece si diverte come un matto. C'è un altro aspetto piuttosto interessante nel suo comportamento: se siamo entrambi in cucina e guardiamo la tv prima di ridere a una battuta mi guarda, se io sorrido allora ride, se sto seria si trattiene.
La mia pazienza sta per esaurirsi. E dovremo convivere fino a giugno.
Certo che se gli succede qualcosa mi vengono a cercare sicuro. Ho detto talmente tante volte che non lo sopporto più. Mi immagino già i titoli di Studio Aperto: studente universitario muore, sospettata la coinquilina. Vespa farà uno speciale invitando Flavia Vento, Gianni Letta, la mamma di Sighfrid, Carmen Russo e la velina mora e allestirà lo studio con un plastico del nostro appartamento e alle spalle una mia gigantografia. Sky tg24 riuscirà ad intrufolarsi in casa mia per intervistarmi e la mia università sarà assediata dai giornalisti che intervisteranno persone con cui non ho mai parlato che diranno di aver immaginato che fossi un'assassina.
E alla fine di tutto si scoprirà che in realtà Sighfrid è morto di infarto per colpa della merda che mangiava!

sabato 17 novembre 2007

Vita genovese 2/ cambiamenti

Dopo quasi un mese di assenza, eccomi qui. Piano piano mi sto abituando alla vita genovese, frenetica come poche. Ho preso anche la camminata pepe al culo. Perchè a Genova le persone sono divise in due categorie: genovesi e turisti. Turisti è dispregiativo. E i genovesi lo capiscono subito se sei un turista, dalla camminata appunto. Oltretutto il turista è soggetto a borseggi con maggior frequenza.
Parlando di borseggi, quel pirletta del mio coinquilino (purtroppo sto ancora lì) si è fatto fregare il cellulare sull'autobus. Ma non bastava farsi fregare il cellulare per fare la figura del pirletta. Doveva anche aver memorizzato tutti i dati del suo conto bancario e della sua carta di credito. Che genio!
Devo dire però che ormai non sono più isterica, mi sono abbastanza rilassata. Sarà l'aria iodata! Solo al venerdì sera quando devo prendere il treno mi viene un pò d'ansia isterica. Specialmente in questo periodo di scioperi.
Inoltre mi sono scoperta socievole. Non credevo, davvero. Ho conosciuto un sacco di gente proveniente dai più svariati paesi (Algeria, Francia, Ecuador, Argentina, Svezia e Italia of course). Ho fatto un sacco di cose nuove (come mangiare al ristorante giordano, ottimo).
Insomma la mia vita sta davvero cambiando!
Ultimo (ma non per importanza) cambiamento da elencare riguarda l'uomo e me: stiamo per diventare "genitori". Suppongo vi chiediate il perchè delle virgolette. Abbiamo adottato un/a bimbo/a a distanza. Non sappiamo ancora chi sia nè dove sia, stiamo aspettando i documenti. Che tardano ad arrivare! Non pensavo sarei stata così impaziente.

venerdì 19 ottobre 2007

Difficili convivenze

A casa! Da ieri sera, in anticipo. Oggi avrei avuto solo due ore e una docente era assente. Storia non la seguo, purtroppo.
Dalla settimana prossima invece mi toccherà tornare il sabato mattina. Mi hanno messo nel gruppo very advanced del lettorato di inglese. Dalle 16 alle 18 del venerdì. Alle 18 c'è l'ultimo treno per tornare a casa. Yeah. Praticamente sto a casa 24 ore.
Passiamo però al vero protagonista di questo post. Il mio coinquilino.
Nell'altro post mi sono dimenticata di scriverlo. Prima di andare via, martedì, ho messo dei pezzetti di carta di fianco ai cassetti. Se fossero stati aperti i pezzetti sarebbero caduti (Jericho docet). Ho fatto una cosa simile con le ante dell'armadio. All'interno ho messo delle etichettine (quelle che si usano per segnare le pagine dei libri) che uscivano all'esterno. Se le ante fossero state aperte le etichette sarebbero rimaste all'interno. Indovinate... Ha aperto tutto. Ha guardato ovunque. Ha spostato tutti i libri che avevo sulla scrivania (che avevo messo in una posizione particolare).
Come se non bastasse ha lasciato la mia porta socchiusa, mentre io l'avevo lasciata chiusa.
Una cosa è certa: non farà mai la spia.
Logicamente non esiste una chiave della mia camera. Però basta sapere che le chiavi delle porte interne sono solo di 12 tipi. Sulla serratura c'è il numero. La mia è la 9, come quella del bagno e della cucina. Prima di andare via ieri ho chiuso la mia porta con la chiave della cucina. Può rimanere un giusto dubbio: non proverà le chiavi per vedere se riesce ad aprire la camera? Può essere. Per questo ho lasciato di nuovo i pezzetti di carta. Se l'ha aperta ancora e ci ha di nuovo frugato dentro gli arriva una sfilza di nomi che non oserà più rivolgermi la parola.
Ma sono fiduciosa. Uno che usa il telecomando dello stereo per cercare di accendere una tv spenta può non arrivarci che ho usato la chiave della cucina!

mercoledì 10 ottobre 2007

Vita genovese. Tra difficoltà e piccole rivincite.

Da poco tornata nella patria della nebbia, rieccomi qui a scrivere. Neanche 48 ore di vita genovese e ho già preso l'accento. Penso in genovese. Giuro.
Alla fine ho deciso per la stanza del ragazzo che mi ha contattata mentre ero in treno. L'appartamento non è male, al quinto piano con ascensore. La zona non è il massimo ma eviterò di gironzolare sola alla sera.
Ieri ed oggi ho avuto un pò di incontri e presentazioni varie. La presentazione del corso di laurea (a dir poco inutile), la presentazione del corso di spagnolo e quella del corso di inglese. Se dio (in questo caso impersonificato nel Dott. Broccias) vuole dovrò fare solo due ore di lettorato di inglese invece di quattro. Sapete, ho il First! No, non lo sapevate. Pazienza. Ora lo sapete.
Ciò mi permetterà, forse, di seguire almeno una parte delle lezioni. Mi spiego. E' uscito oggi l'orario. Riesco a seguirne la metà, si sovrappongono tutte. Non posso non frequentare inglese I per andare a storia.
Comunque scriverò alla commissione orari per lamentarmi. Manco li avessi scelti io i corsi da seguire. Son tutti obbligatori. Se mi metti obbligatori sia etnologia che geografia economica poi non me li puoi mettere entrambi il venerdì dalle 9 alle 10, ti pare? Che faccio, mi sdoppio?
Mi capita anche di avere un corso al martedì dalle 11 alle 13 e un altro dalle 12 alle 14. Fai un'ora di qua e una di là, penserete. E no. Perchè il primo è al Polo didattico e il secondo nell'aula Teatro, 15 minuti di gradini più avanti. La strada è circa così: scendo due piani del Polo, esco, faccio un'ottantina di metri in salita, entro a giurisprudenza (due scaloni, è un palazzo antico), salgo tre piani, esco, altra gradinata lunghissima, percorro il cortile dell'Orto botanico, altre due rampe di scale, scendo per la discesina, entro nell'edificio, altri due piani di scale, corridoio e sono arrivata. E' umano secondo voi? Assolutamente no. Lo posso fare se ho un'ora di pausa in mezzo. O al massimo se è la prima lezione e poi la faccio in discesa per andare al Polo.
Fatto sta che martedì inizio alle 8 e finisco alle 19 (con diverse lezioni accavallate) e mercoledì non ho niente. Uhm. Vabbè.
Giusto per cambiare mood (eh, ho il First!) vi racconto un episodio di vita vissuta con il mio coinquilino. Quando sono andata a vedere l'appartamento ho notato il megaschermo in sala. Bello! E lui: quello però non funziona, vedi? E schiaccia dei tasti sul telecomando ma la tv non lo caga. E io: tranquillo, ci penso io. E ho visitato il resto della casa.
Lunedì pomeriggio. Sono tornata da poco dall'incontro di spagnolo e non so che fare. Andiamo a vedere se si riesce a sistemare la tv.
Ok, io non sono un tecnico. Una cosa però la so: se la spia è spenta la tv non si accende con il telecomando. Schiaccio il tasto sull'apparecchio e la spia si accende. Ottimo. Prendo il telecomando ma non da segni di vita. Mi guardo intorno. Nel mobiletto su cui poggia la tv c'è un altro telecomando. Funziona!
Quel genio del mio coinquilino cercava di accendere una tv non in stand-by con il telecomando dello stereo!
Con tanta pazienza memorizzo i canali più importanti. E poi mi godo un bel film. Il megaschermo è mio!
Alla sera a cena si pavoneggia narrandomi una quantità spropositata di episodi giuridici (lui fa giurisprudenza) e quando finalmente è stato zitto ho buttato lì, con finta noncuranza, Ah, ho sistemato la televisione in sala...
Sarà anche uscito con 100, sarà anche colto e preparato, ma almeno io riesco a ad eccendere la tv!

martedì 2 ottobre 2007

Avventure genovesi/2

Nuovo giretto a Genova. L'uomo doveva andare ad una riunione per gli scavi in Grecia. Io mi sono preparata un pò di volantini da piazzare in giro per le varie bacheche.
Durante l'interminabile ora e mezza della riunione io mi sono guardata un pò in giro. Ho spulciato le bacheche insomma. Dopo aver salvato e chiamato tre numeri, due senza avere risposta e uno con risposta negativa, mi cade l'occhio su un biglietto. Affitasi camera singola per i mesi di ottobre e novembre. Perfetto! Chiamo subito il ragazzo, Luca. Ci accordiamo per andare a vedere la stanza nel pomeriggio.
Finita la riunione comunico all'archeologo in erba la bella notizia esaltatissima. Risposta: Ma Marassi è lontanissimo! Vabbè.
Arriviamo a destinazione alle 16.30. Il quartiere è tranquillo, la palazzina si affaccia su un rigagnolo e sembra tutto molto pulito e ordinato. Non come il centro. Suono il campanello. Vieni su, al quarto piano. Flashback. Il quarto piano pure qui. E logicamente non esiste l'ascensore. Dopo tanti gradini e con poco fiato arriviamo all'appartamento. Wow. Penso abbia la stessa metratura del mio salotto. Tutto l'appartamento intendo. Insieme a Luca c'è una ragazza, anche lei lì per la stanza. Ci guardiamo in cagnesco. O meglio, lei mi guarda in cagnesco. Io devo ancora realizzare perchè è lì. Quando realizzo ricambio lo sguardo.
Con la voce più melliflua che riesco a modulare dico a Luca che è tutto perfetto. Che sarebbe meraviglioso poter stare lì.
In effetti l'appartamento è carino, pulito e ordinato. La stanza è piccola ma molto luminosa e stando lì in alto non si sente il rumore del traffico. La vista non è male. L'appartamento è solo per due (niente code per usare il bagno!). Comodissimo con i mezzi, in 15/20 minuti in tutto sono in facoltà.
Dato che ha qualche richiesta, ha detto che mi fa sapere tra qualche giorno. Io per abbattere la concorrenza gli ho proposto 50 € in più di affitto. Dite che è sleale? In amore e in guerra tutto è permesso. E questa è la mia guerra!
Mentre tornavo soddisfatta verso la stazione mi arriva un messaggio. Un altro ragazzo mi da disponibilità. Ci sentiamo più avanti. Yeah. Meglio avere la riserva.
In treno poi un altro. Ha visto il mio annuncio (che velocità!) e ha una stanza a Sampierdarena. La vado a vedere giovedì.
Come si dice, aiutati che il ciel ti aiuta.
Comunque vada con la stanza che mi piace tanto, io da lunedì mi considero genovese!
Datemi un paio di settimane ed userò belin come intercalare, non presterò più soldi a nessuno e dirò di essere di Zena!