lunedì 30 luglio 2007

Ipocrisia e famiglia

Io sto dalla parte di Mele. Si. E non mi sembra affatto giusto che un uomo onesto al servizio del nostro Paese si debba dimettere per una cosa da nulla come quella. Cosa volete che sia un'innocente serata in compagnia di due simpatiche signorine?
Ah, erano prostitute? E che vuol dire? Magari Mele stava cercando di redimerle. Come un buon cristiano. Stava loro raccontando la parabola della pecorella smarrita, ne sono sicura.
Ah, una è finita in ospedale? Evidentemente l'incontro con Nostro Signore è stato un duro colpo per il Demonio che risiedeva in lei.
Ah, è stata colpa della cocaina? Il Demonio, sempre il Demonio! E poi sarà ben libero di fare quello che vuole, no? Che impedimenti ha?
Ah, ha una moglie e tre figli? Ehm... Si vede che... Uhm... Ma chissenefrega! Che c'entra la moglie? I figli poi, cosa vuoi che interessi a loro se il padre usa droga con delle prostitute? Niente. Logico.
Almeno loro sono una famiglia! Legata da un saldo matrimonio sotto la benedizione di Nostro Signore. Mica come quelle coppie di depravati che fanno figli senza neanche sposarsi. Ecco.
Cosa c'entra poi se i figli sono cresciuti nel miglior clima, se nessuno dei genitori si droga o va con le prostitute, se nessuno è sotto inchiesta per corruzione? Non sono mica una famiglia, loro.
Vogliono pure dei diritti. Ma dimmi te dove siamo arrivati!

Ho un'ultima cosa da dire al signor Mele: ma vaff...

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