lunedì 9 luglio 2007

The End

The End. La Fine, con la maiuscola. Io sono stata la protagonista della Fine. Sono stata l'ultima ad avere l'orale. Neanche 5 ore dopo mi arriva un messaggio: hai preso 70. Un pò meno di quel che mi aspettavo. Vabbè, la maturità in fondo è una bufala ministeriale per spendere un pò di soldi in più, giusto perchè ce ne sono.
Sulle prime, in effetti, ero un pò delusa. Poi ho chiesto al mio informatore un pò di voti di altri. Non è nella mia natura farmi i fatti miei. A quel punto la delusione personale ha lasciato il posto, e che posto, al ribrezzo.
Professori, alunni, bidelli...il mio ribrezzo non è per voi, le vostre idee, le vostre azioni. E' per il sistema in toto.
"Hanno dato in mano una pistola carica alla commissione" disse qualcuno. Una pistola a salve. Che è servita giusto a spaventare il cane del vicino.
Come ben si potrà capire nessuno è stato bocciato. Forse l'han fatto per non averli tra le pelotas l'anno prossimo, non so. So solo che sapendo i risultati di qualcuno una strana bestia ha iniziato a rosicare nel mio stomaco. Non è invidia cari miei. Non saprei neanche come definirla.
So solo che ho visto un'amica, una delle poche, pochissime, persone che lì dentro chiamo amica, farsi un culo quadrato per andare avanti in una situazione che non augurerei neanche al mio peggior nemico raggiungere gli stessi risultati di persone che hanno passato l'anno nel più totale e completo disinteresse, nel migliore dei casi.
Son cose che fanno incazzare, se permettete.
Lo so che ora tutto è finito, che non ci devo più pensare. A settembre inzierò una nuova vita in una nuova città. Inizierò una nuova vita con la consapevolezza che la giustizia non esiste. Divina o terrena, come preferite. Starò più attenta questa volta.
Nella mia nuova vita voglio però alcune delle persone che facevano parte della vecchia. Quelle poche, pochissime, persone che chiamo amici. Loro lo sanno chi sono. E voglio ringraziarne due in particolare: la sopracitata amica perchè mi ha insegnato ad avere le palle di andare avanti ed un'altra amica che mi ha insegnato a tenere la testa alta, sempre. Grazie.
Ed ecco come la Fine si trasforma in un Inizio.
Dopo la vacanza in Sardegna però.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La pistola non era a salve, ma chi l'ha dovuta impugnare ha scelto - da subito - di non sparare. Se vuoi, ne riparliamo volentieri in privato così ti spiego meglio.

Rastina ha detto...

Non so se sapere i motivi della scelta mi porterà a condividerla. Anzi, sono sicura che non sarà così. Però sono curiosa!

Anonimo ha detto...

Quando vuoi, io son qui e ho già messo la birra in fresco.

Anonimo ha detto...

Evviva la matura #2

Rieccomi qua a sparlare di nuovo di quello che è stato lo schifo in cui ho navigato in questo mese di esami..
Io, da buon anonim*, preferisco non fare riferimento al mio voto, ma mi piacerebbe tanto parlare in generale della cosa..
Ci si sente dire che la scuola va a rotoli.. Grazie tante! Se c'è gente senza palle che non ha il coraggio sparare sugli studenti per informarli che non sono abilitati ad affrontare qualcosa che sia troppo grande per le loro capacità, ma si limita a dare dei 4 durante l'anno scolastico; se c'è gente che per degli anni sa che questi alunni perdono interesse per lo studio, ottengono pessimi voti, sono minacciati di essere bocciati ecc. e questa gente sembra agire in modo contraddittorio (continuando a promuovere questi studenti ignorando la quantità immane di debiti sulla pagella o facendo passare loro l'esame di maturità - non si sa bene con quale stratagemma -); se quindi c'è gente che ritiene che ragazzi svogliati possano permettersi di proseguire all'università con questi ritmi e senza le capacità di organizzare lo studio, penso che sia giusto che sia questa gente sia gli alunni comincino a fare il loro lavoro.
Forse i professori si sentono più amati a non bocciare nessuno, gli piace sentirsi dire "che bravo, però, non mi ha bocciato..." e quindi hanno l'anima in pace. O forse pensano che comunque sono affari dei ragazzi se poi non riescono a stare al passo con le lezioni. Chissà... Sta di fatto che per la maggior parte dei ragazzi (e questa è una mia opinione) pensa che la vita sia facile (a partire dall'indipendenza dai propri genitori facendosi comunque mantenere da loro) se gli si lascia pensare che possono ottenere tanto col minimo sforzo. Questi ragazzi non hanno capito che ci si deve fare in quattro per far andare le cose al meglio, per sentirsi realizzati, per avere soddisfazione da loro stessi. Conosco persone che trovano a malapena il tempo di studiare perchè lavorano o sono impegnate in molte iniziative, ma, pur avendo un sacco di impegni, riescono ad ottenere lo stesso ottimi risultati. Eppure qualche persona di queste è uscita dal liceo con un voto che proprio non le si addice, un voto che ha provocato indignazione e rabbia, dal momento che aveva lavorato sodo per cinque anni. Ora, cosa dire a questa persona, sapendo che invece alcuni, pur non avendo fatto un bel neinte, sono riusciti ad avere quasi il suo stesso voto? Cosa pensare davanti a questa situazione che penso si verifichi ogni anno in ogni scuola? Cosa fare per cambiare le cose?
Si accettano proposte, consigli e provocazioni. Risponderò con le mie solide (se pur soggettive) argomentazioni.