venerdì 24 agosto 2007

Shopping con l'isterica.

Stamattina sono stata nel piùgrandecentrocommercialedelnordovest. Tutto attaccato, come diceva la pubblicità alla radio. Non so se è il più grande ma di certo è grandissimo. Più che altro per l'ipercoop che c'è dentro. Ipercoop però è un eufemismo. Dovevano chiamarla ipergigasupermegacoop. Ancora tutto attaccato, per rendere l'idea.
Comunque, aprendo il piùgrandecentrocommercialedelnordovest alle 9 noi, io e la mia inseparabile mamma, eravamo lì alle 9 meno 10. Avete presente le scene dei film in cui le donne aspettano davanti alle porte dei negozi dove fanno i saldi? Ecco. Uguale. Solo che eravamo lì così presto perchè alle 8.30 mi sono sentita dire: dai che siamo in ritardo!! E ci tengo a precisare che guido una Clio del '92 e che più degli 80 all'ora non faccio.
Attendiamo la zia/sorella un pò in ritardo e finalmente entriamo. Focalizziamo gli obiettivi. Primo: colazione. Per tutto agosto nel piùgrandecentrocommercialedelnordovest fanno l'offerta cappuccio+brioches per 50 cent. Figata. Peccato che io non beva il cappuccio. Opto per un succo di frutta. Finiamo velocemente la colazione. Non c'è tempo da perdere!
Secondo obiettivo: il negozio di scarpe. Per me. Ho bisogno un paio di scarpe autunnali. Il negozio è una distesa di sandali, ciabatte e ballerine. Ottimo.
Secondo obiettivo: negozio di articoli sportivi. La zia cerca qualcosa per la mia cuginetta, novella cavallerizza. Anche qui per me è la desolazione. L'unica cosa che ha attirato il mio interesse costava quasi quanto tutto quello che avevo indosso.
Per consolarmi entriamo in libreria. Quando io entro in libreria sembro una bambina di cinque anni nel santuario di Winnie the Pooh. Per prima cosa mi faccio un'idea della disposizione delle varie sezioni. Ci vuole organizzazione in queste cose. Poi inizio a saltellare come una palla di gomma da una sezione all'altra di quelle che ho catalogato come interessanti. Le sezioni interessanti sono praticamente tutte. Ho saltato solo quella di hobbies/bricolage (a cui comunque una sbirciatina veloce l'ho data) e quella per bambini. In due mi sono fermata un bel pò: fantasy e cucina. Nella prima ho trovato un libro interessante ma non quello che cercavo, con mio grandissimo disappunto. Nella seconda ho trovato due libri interessanti: proprio quello che cercavo (cucina messicana) e un altro, cucina vegetariana (non sono vegetariana, mi piacciono le verdure). Ho poi bazzicato nella sezioni di filosofia dove ho trovato moltissimi libri di cui, pur non avendoli letti, so già il contenuto. Evidentemente l'ho studiata bene filosofia. Mi sono anche un pò vantata con mia madre consigliandole questo o quello, accennandole la trama. Ma, dopo averle consigliato Così parlò Zaarathustra di Nietzsche , mi ha detto: no, Nietzsche mi ha già sgionfato abbastanza quando me l'hai spiegato tu. Forse non spiegavo tanto bene quando ripetevo a lei.
Dopo aver bazzicato ancora un pò, preso altri tre libri e aver constatato che chi ha deciso come posizionare le varie sezioni sugli scaffali andrebbe arrestato siamo uscite. Piuttosto soddisfatta, io.
Il prossimo obiettivo? Lo sportello del bancomat per ritare. Dov'è? Dalla parte opposta. Yeah. Scusate se ripeto, ma è per sottolineare. Dalla parte opposta del piùgrandecentrocommercialedelnordovest.
A metà strada le signore decidono per una seconda colazione. Seconda colazione? Ma ho ancora dei pezzi di sfoglia della prima brioches incastrati tra i denti! Niente da fare. E seconda colazione sia. Cappuccio e brioches per loro, bicchierino di thè freddo per me.
Arriviamo finalmente allo sportello. Mentre le signore ritirano io vado in edicola.
Prossimo obiettivo: l'Ipercoop. Per fare finalmente spesa. Ma durante il cammino veniamo risucchiate dentro la Benetton. Ok. Non siamo state proprio risucchiate. Ci siamo infilate noi.
Dopo aver convinto mia madre che quell'adorabile cappotto color vinaccia -sigh- proprio non mi serve, riusciamo ad uscire. Ed ora, dritte alla meta mesdammes! Anche perchè il resto ormai l'abbiamo visto tutto.
Appena varcata la soglia dell'Ipercoop, tra focaccine e sfogliatine, mi sento ingrassata. Aria di panetteria, pizzeria, pasticceria, gastronomia tutta insieme.
Inizia la maratona. A parte la velocità, i kilometri sono gli stessi. Dieci minuti nel reparto "cibo per animali". Crocchette per la gatta, i bocconicini non li mangia. Bocconcini per il gatto giovane, le crocchette non le mangia. Patè al coniglio per le piccole, sono di palato fino. Scatolette economiche per il vecchio, è un tritarifiuti. Per adesso, è arrivato da poco. E se state pensando che i gatti non abbiano i loro gusti provate a venire a casa mia e dare alla Ginevra dei bocconcini al manzo. Vi guarderà con aria disgustata e offesa.
Siamo passate poi ai reparti per umani. Intanto che le signore vagavano tra merendine, formaggi e detersivi io ero ferma con il carrello. Tipo punto di raccolta per le emergenze. E mentre ero lì a pensare chi mai avrebbe comprato la pasta a forma di anelli di totano ha iniziato a girarmi la testa. Ho visto tutto grigio per un attimo e poi a pallini luminosi. Poi ho sentito mia madre che si lamentava per la mancanza di non so quale tipo di merendina ed è tornato tutto a posto. Camminando verso gli scaffali successivi ho iniziato ad avere la nausea. Maledetta brioches, ho pensato. Il tutto però lentamente aumentava. Avevo un fastidiosissimo ronzio in testa e lo stomaco in subbiglio. Arrivate finalmente alle casse stavo sudando freddo e avevo la tachicardia. Un orribile dubbio si è insinuato. Non sarò mica incinta?!
Però ho fatto una seduta istantanea di autopsicanalisi (vd post precedenti) e ho capito. Ansia. Maledetta.
Ho cercato di rimanere calma. Anche mentre quel bradipo che hanno assunto come cassiera faceva passare le tre cose che abbiamo comprato. E siamo finalmente uscite. All'aria aperta andava già molto meglio. Guidando, poi, mi è passato del tutto.
Una cosa è certa. Io lì non ci torno più! Alla facciazza loro, dei loro sandali, dei loro scaffali della libreria messi a caso e delle loro cassiere lente. Tiè!

Quasi dimenticavo un aneddoto imperdibile. Una coppia di vecchietti che hanno tentato di uscire da una porta di sicurezza. Sulla porta in questione imperava un adesivo gigante con la scritta VIETATO USCIRE, PORTA ALLARMATA. Appena l'hanno aperta è partita una sirena che sembrava quella che si sente nei film sulla guerra. Forse pensavano che la porta fosse semplicemente spaventata e hanno cercato di farle affrontare le sue paure.

12 commenti:

paola ha detto...

ciao babi... il caso vuole ke ankio in questi giorni sia alle prese cn tachicardia, senso di svenimento, caldane improvvise...mia mamma pensa ke sia dovuto al cedimento di nervi post-maturità. Ovviamente è stato inutile ricordarle ke sn passati ben 2 mesi da quel periodo... E se x te il piugrandecentrocommercialedelnordovest è diventato un incubo, bè x me lo è quel stramaledettissimo mercatone uno!!

Anonimo ha detto...

Ciao,
come sempre è molto interessante leggere i tuoi post.
Un saluto anche a Paola, se è la nostra Paoletta (come diceva noi sappiamo chi).
Succede anche a me quando vado in un grande centro commerciale con marito e figlio … mal di testa, nervosismo e per un’ora non riusciamo a parlare senza litigare. Secondo me, in questi posti, c’è qualcosa di subliminale nell’aria o nella musica di sottofondo!?!

Rastina ha detto...

Il problema è un altro. Perchè poi sentiamo uno spasmodico bisogno di tornarci?! A voi non capita? Io mi son ritrovata a pensare: potremmo fare un giro nel piùgrandecentrocommercialedelnordovest oggi... Delirio! I centri commerciali sono delle droghe: prima ti inebriano, poi c'è il down (effetti collaterali da fine effetto) e dopo un pò ne senti la mancanza. Indagherò su questa cosa.

Anonimo ha detto...

E' vero ... è assurdo, ma dopo un po' di tempo senti la voglia di tornarci. Concordo con la tua analisi e aggiungo:
non sarà la presenza, in questi luoghi, di onde elettromagnetiche che interferendo provocano alterazioni al cervello? [forse per deformazione professionale ho bisogno di trovare la causa fisica dell'effetto (?)]

paola ha detto...

mmm...paoletta? questa mi è nuova!! però adesso sono curiosa...chi è che mi chiamava così? dai prof...me lo dica!! prometto che non accadra nulla di male alla persona interessata...almeno credo...eh eh eh! per quanto riguarda lo spasmodico desiderio di tornare sul "luogo del delitto"...bè credo che sia vero...io all'iper ci vivrei!! Però al mercatone uno non intendo rimetterci piede...ormai tra me e lui è guerra aperta!!

Anonimo ha detto...

Vero, l'Iper è magico! Anche grazie al Media World ... per quanto mi riguarda ho diversi amici allergici a Serravalle Scrivia ... e io che ci vivrei - sigh - ...

Rastina ha detto...

@ maria luisa: pur non avendo una mente scientifica tendo a trovare sempre una spiegazione logica anch'io. Deve esserci qualcosa.

@paola: il mercatone non è un granchè. Se non vai appositamente per i mobili non vale la pena farci un giro.

@pivo: pensa che da s.giuliano (dove abità la mia dolce metà) ci si mettono solo 20 minuti passando tra i campi! Ahah!

paola ha detto...

infatti nn è ke ho perso chissà quale esperienza idilliaca/extra-sensoriale nel non andarci più... Bè ma serravalle è una delle cose che + danno piacere (dopo tante altre ke non sto qui ad elencare ovviamente...) il mio sogno è quello di vivere nelle casette stile 7 nani che ci sono sopra i negozi!!

Rastina ha detto...

Devo darti una bruttissima notizia...preparati...

Le casette sopra non esistono! Ho fatto l'amara scoperta l'ultima volta. I negozi sono controsoffittati. Ci sono rimasta malissimo pure io. Stavano facendo dei lavori in un negozio e hanno tolto il controsoffitto di cartongesso. Non esiste un piano superiore, sono delle speci di torri. Pure le finestre sono finte!

Anonimo ha detto...

A questo punto la curiosità è al massimo ... urge visita Serravalle. Vedrò di combinare prossimamente.
Per Paola: eri la Paoletta di Colei che è stata vostra/nostra "mamma putativa" per tre anni (per voi quattro, perchè se non sbaglio anche in seconda ...).

Anonimo ha detto...

Evitiamo di nominare EG ! Un anno di tortura per me è stato più che sufficiente ... :P

paola ha detto...

oh mio Dioooo!! quante notizie sconvolgenti in una volta!! un sogno in frantumi e "l'innominabile" che mi affibia dei nomignoli...no, questo è veramente troppo!!